Enrico Vanzina sul Messaggero di ieri parla di Amalfi: «Sopralluoghi di un film che forse gireremo qui. Un vero paradiso terrestre». Riportiamo di seguito le sue parole:
Nell’ultimo fine settimana ho ripreso a viaggiare. Sono stato, per lavoro, prima ad Imperia poi ad Amalfi. Inutile dire che per me è stata una gioia immensa. Quasi una liberazione. Dopo lunghi mesi di clausura, finalmente sono uscito da casa e da Roma. Come si dice nella nostra città: e annamo! Per andare a Imperia, insieme a mia moglie, ho preso un aereo fino a Genova. Che emozione rimettere piede all’Aeroporto di Fiumicino. C’era poca gente, poco movimento, una situazione abbastanza surreale, ma non importa. C’era il desk dell’accettazione, c’era il volo (in orario), c’erano le scale mobili in movimento, c’era la carta d’imbarco. Era tutto vero. Da quasi un anno e mezzo non prendevamo più un aereo. Io che di solito ne prendo decine all’anno mi sono ritrovato anche un po’ preoccupato. Avevo paura di volare, come cinquant’anni fa. Poi, tutti a bordo. Decollo. Nuvole. E sotto di noi l’Italia che scorreva con le sue stupende coste. Che meraviglia. Da Genova, in macchina, ci siamo spostati a Imperia. Una cittadina davvero magnifica. Sono andato a presentare il mio nuovo romanzo “Una giornata di nebbia a Milano” al Festival della Cultura Mediterranea, organizzato da Luciangela Aimo. Una commerciante che si occupa di cultura in maniera naturale, colta e sorprendente. Che bella provincia, con i suoi lettori che vengono ad ascoltarti. E che poi si comprano il libro. Che bella la Liguria, con i suoi ulivi, le sue montagne a strapiombo sul mare. Che atmosfera dolce, la sera sul porto, a mangiare pesce in un ristorantino delizioso. Che bella l’Italia dai mille colori e dai mille sapori.
Il giorno dopo, mi sono trasferito (a tappe forzate) a Amalfi. Altro volo. E, arrivato sul posto, altra Italia; la straordinaria costiera amalfitana che ha incantato re, poeti e viaggiatori. Sono andato a Amalfi per fare sopralluoghi di un film che forse gireremo in quei luoghi magici. In Comune, ho incontrato il simpatico sindaco Daniele Milano (amalfitano rimanista!) con i suoi assessori alla cultura. Gente pratica, spiritosa, capace. Il mare del golfo era come nelle canzoni, i limoni come da contratto, la simpatia ai massimi livelli, il cibo da urlo. Amalfi è un vero paradiso terrestre. Su consiglio dell’amico Felice d’Alfonso, ho cercato una targa all’ingresso della città con la famosa frase di Renato Fucini che dice: «Il Giorno del Giudizio per gli amalfitani che andranno in Paradiso sarà un giorno come tutti gli altri». È così. In un’altra strada ho visto la targa dedicata al mi amico giornalista Gaetano Afeltra, scomparso anni fa. Mi ha commosso. Così come mi ha commosso una breve visita a Ravello, seconda patria di tanti artisti universali. Scrittori, musicisti, attori. Che cittadina incantevole. Insomma, mi ha commosso un po’ tutto durante questo intenso fine settimana. Viaggiare, volare, mangiare, parlare, fotografare… Mi ha commosso questo nostro bel paese che Dio ci ha regalato con grande generosità. E che noi spesso consideriamo un inferno. Mentre, come Amalfi, è un assoluto paradiso in terra. Anche se, come diceva Henry Wotton, è un paradiso abitato da diavoli…
Source: Positanonews
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