Riportiamo la bella riflessione dell’Ufficio Catechistico Diocesano Amalfi – Cava de’ Tirreni per la solennità di Pentecoste: «Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, sono stati personaggi che hanno fatto parte della nostra vita, animando soprattutto le nostre serate: i nostri nonni e le nostre nonne attendevano l’incontro televisivo con loro la sera per vedere confermate la maggior parte delle loro teorie sul tempo del giorno dopo e regolarsi in particolar modo nella coltivazione dei campi; avete capito che sto scrivendo dei dottori esperti di meteorologia, che puntualmente poco prima delle venti comunicavano a tutti le previsioni del tempo del dì successivo nel cosiddetto programma “Almanacco del giorno dopo”; certamente oggi continuano a presentarsi in TV ed alla Radio, ma mi sembra che le loro attività sono spalmate in vari momenti della giornata e non più solo su Rai uno.
Ma, carissimi e carissime, il compito mio è certamente un altro ed allora prendo solo lo spunto da quanto scritto finora per donarvi un piccolo commento della Parola nella solennità di Pentecoste; sì, in quanto mi sembra di vedere che sul gruppo dei discepoli radunati con Maria nel Cenacolo è piovuta proprio una pioggia abbondante di Grazia, dal cielo sono caduti scrosci pienissimi di acqua, che hanno purificato, lavato e rinnovato non i loro vestiti, ma i loro cuori, le loro scelte ed i loro programmi di vita; ed il “guaio” per la nostra grande Madre è che da allora quella pioggia non si è più fermata e soprattutto non c’è verso di arrestarla; non ci riusciamo neanche con i nostri peccati più gravi, né con tutte le nostre indifferenze e ribellioni, o le nostre ostinazioni e dimenticanze: niente da fare, essa scende continua dal cielo e persevera ininterrottamente la sua divina opera; vi chiedo: vi siete mai trovati davanti allo spettacolo di una brezza mattutina, dopo una notte di pioggia intensa? Avete chiara la sensazione di trovarvi davanti ad un mondo pulito, come rimesso a nuovo dall’acqua, lindo come se proprio in quel momento fosse uscito dalle mani del Creatore, perfino lo smog sempre fastidioso è andato via, lasciando l’aria piena di sano ossigeno.
E, come se non bastasse, poi la santa Madre, contrariamente a tutte le madri del mondo, davanti a questo temporale sempre in corso, suggerisce ai suoi figli e alle sue figlie: no, non portate ombrelli, lasciatevi bagnare ed irrorare abbondantemente, è acqua salutare per l’anima e non arreca danni per la salute; mettete da parte perciò gli ombrelli, anzi proprio gli ombrelli, cioè gli ostacoli che frapponiamo tra noi e l’acqua di Dio, sono di grande impedimento al Suo lavorìo dentro i cuori. Volesse il cielo che, come i fanciulli e le fanciulle dei paesi caldi, esposti quasi nudi alle gocce di acqua, anche noi ci presentassimo nudi ai doni dello Spirito, comunicati in abbondanza! Lasciamo da parte per favore gli ombrelli delle nostre paure e ritrosie e non nascondiamoci ai ripari delle nostre comodità e dei nostri piani solo umani; volesse il cielo che almeno ogni tanto le grandi tempeste di Dio sconvolgessero proprio tutto e ci costringessero a riorganizzare la nostra vita daccapo; sembra che un pochino adesso si sia verificato proprio così con questa pandemia!
Ed infine l’immagine opposta ma altrettanto forte ed incisiva: quella del fuoco con cui Dio, con il Suo Spirito, incendia di santi entusiasmi, di slanci genuini e di propositi puri le nostre esistenze. Come pastore vedo che quando capita con qualche giovane si verifica veramente una trasformazione di vita nelle persone e probabilmente Dio riesce nel Suo intento; ma quando l’incendio si verifica nei piccoli e teneri fanciulli, noi adulti siamo subito pronti, già dal giorno dopo, con le bombole antincendio dei nostri cattivi esempi e delle espressioni “smontanti” a spegnere ogni pericoloso avvio di fuoco spirituale. Don Luigi, Piro-servo».
Source: Positanonews
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