Le “passerelle” da sempre sono state sinonimo di “mettersi in mostra” e non vorrei che questa prassi venisse alimentata da una rappresentazione superficiale dei fatti che riguardano la ipotizzata “Passerella Castiglione-Amalfi”.
In questi giorni ha fatto molto rumore la notizia del finanziamento ottenuto per progettare la pista pedonale che da Castiglione ad Amalfi dovrebbe consentire ai pedoni di muoversi in sicurezza. I social e la stampa locale hanno dato ampio risalto all’opera accolta entusiasticamente anche dalla stragrande maggioranza dei lettori e del popolo social, ma a leggere i comunicati, fra i vari nomi dei protagonisti compare anche quello del sottoscritto semplicemente quale “ex Direttore di Villa Rufolo”.
La citazione ha fatto esclamare a molti degli inconsapevoli lettori: “e che ci azzecca l’ex Direttore con la passerella? Vuoi vedere che qualcuno ha voluto fargli fare una sfilata gratuita?
Comprendo bene che per i “Politici e Amministratori” onesti, la captatio benevolentiae è un esercizio legittimo, a differenza di quelli disonesti che ricorrono invece al falso e alla corruzione; non è di questo che mi dolgo sia ben chiaro, ma credo che esplicitare meglio i fatti e i termini, sia cosa buona e giusta e….non solo; e allora eccomi qua a riportare nei giusti termini la vicenda:
Qualche anno fa come Direttore di Villa Rufolo e come docente a contratto dell’Università di Salerno presso la cattedra di Rilievo dell’architettura del corso di laurea in Ingegneria e Architettura, ho avuto modo di operare con docenti esperti e famosi nel campo dell’utilizzo di materiali e leghe leggere per costruzioni ardite ed innovative, e fra questi ecco che spunta il nome del prof. Ferdinando Fraternali con il quale ipotizzammo un intervento per realizzare una tensostruttura ultraleggera per la copertura invernale di parte di Piazza Fontana a Ravello.
Contemporaneamente, in quel periodo portavo avanti, come direttore di Villa Rufolo, azioni volte a valorizzare le opere che a Ravello aveva realizzato Francis Nevile Reid in specie quale precursore straordinario di quella che oggi viene etichettata come “Responsabilità Sociale di Impresa”; vale a dire l’azione meritoria di questo nobile inglese che a Ravello si preoccupava del benessere dei Ravellesi, spendendo soldi suoi per costruire il primo acquedotto, riparare strade o anche pagare le medicine per il contadino malato, per non parlare degli aiuti ai poveri.
Allorquando l’intera Costiera fu scossa dal grave incidente che vide il giovanissimo e incolpevole pedone ravellese Vincenzo Serretiello, rischiare la vita a causa di uno dei tanti bisonti della strada che attraversano quotidianamente la Divina, mi venne l’intuizione di coniugare le mie due conoscenze: la scienza ingegneristica e la sensibilità filantropica del Reid, per tentare di arrivare almeno alla progettazione della famosa passerella.
Feci immediatamente le dovute verifiche e, accertata la disponibilità professionale dei professori Fraternali e Barba che quantificarono in soli diecimila euro l’onere da sostenere, accertata anche la disponibilità economica del bilancio di Villa Rufolo per sostenere il costo della progettazione, investii immediatamente il Sindaco di Ravello che entusiasticamente condivise l’ipotesi di lavoro coinvolgendo anche i suoi colleghi di Atrani ed Amalfi.
Ci fu un incontro presso il Comune di Ravello e tutti insieme si decise di partire; mi misi all’opera e scrissi l’ipotesi di convenzione da sottoscrivere con tutti gli attori che trasferii immediatamente negli atti ufficiali della Fondazione e che presentai a chi aveva la responsabilità della decisione, come si può leggere nello stralcio allegato.
Purtroppo, forse, chi doveva licenziare favorevolmente l’iniziativa, era troppo impegnato a licenziare in malo modo qualcun altro, e tutto finì……in cavalleria.
Come è evidente, il mio nome oggi non spunta per fare una “passeggiata in passerella”, ma è a pieno titolo nella storia vera della vicenda.
Perché mi sono deciso a scrivere?
Desiderio di vedersi riconoscere una primogenitura?
Desiderio di togliere meriti ad altri?
NO!
Solo onestà mentale e desiderio di proporre e chiedere espressamente sin d’ora a quanti hanno la responsabilità della cosa pubblica: “che quell’opera, sin da subito, già in fase progettuale, venga chiamata: “Passeggiata Francis Nevile Reid” in onore di chi ha avuto a cuore la salute e il benessere dei cittadini della Costiera Amalfitana nel lontano 1800, senza essere né Sindaco né Amministratore di questa terra; in onore di chi ci ha insegnato che non puoi godere di un luogo se gli abitanti di quel luogo non godono anch’essi con te.
Source: Positanonews
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