Amalfi. La storia del papà che si è tagliato la gola perché non ha potuto vedere i figli alla vigilia di Natale, a causa di un divieto di avvicinamento alla famiglia per episodi di maltrattamento, ha tenuto banco in città. Molti i commenti delle persone che conoscono il protagonista del gesto estremo. Ovviamente tutti si trincerano dietro l’anonimato su un articolo comparso su La Città di Salerno.
La situazione resta delicata. «Perché non è stato organizzato almeno un incontro protetto? Perché non è stato previsto uno scambio di auguri alla presenza degli assistenti sociali?» è il commento più condiviso nel centro della città scossa dall’accaduto.
Il 39enne è tutt’ora ricoverato all’ospedale Ruggi di Salerno dove nei prossimi giorni verrà assistito da un avvocato e dove riceverà la giusta assistenza psichiatrica. L’uomo è indagato con l’accusa di maltrattamenti. Per questo motivo non ha potuto trascorrere il Natale con i figli. Misura giusta? Misura eccessiva?
Difficile trovare una soluzione equilibrata anche alla luce di altri fatti di cronaca, molto gravi, avvenuti nei giorni scorsi in Italia. L’uomo è salvo grazie ai carabinieri della Compagnia di Amalfi e ai volontari dell’associazione Millenium che di fatto gli hanno salvato la vita. I militari dopo aver ricevuto una segnalazione si sono messi alla ricerca del 39enne. L’uomo è stato
individuato nella spiagge delle Sirene, dietro la diga foranea, in una condizione di estrema fragilità a causa della sua complessa situazione familiare. L’uomo, in evidente stato di agitazione, si era portato la lama al collo minacciando di togliersi la vita. L’uomo ha spinto la lama procurandosi ferite al collo. In quel momento i militari si sono fiondati sull’uomo, disarmandolo e impedendo così il peggio.
Source: Positanonews
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