Amalfi. Le Giornate Fai al Chiostro. Per la prima volta aperte al pubblico le 24 tombe. Servizio anche su Rai Tre Nel corso di recentissimi lavori di restauro all’interno del Chiostro del Paradiso (XIII sec.) del Duomo, promossi dal Museo Diocesano di Amalfi e sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino nella persona del funzionario, responsabile di zona, dottoressa Lina Sabino, per effettuare il necessario rifacimento della pavimentazione, sono state rinvenute le originarie tracce delle sepolture medievali. L’esame diretto dei rinvenimenti motivava l’indifferibile esigenza di effettuare indagini archeologiche con lo scopo di documentare e tutelare quanto emerso con l’elaborazione di un progetto di scavo e di valorizzazione. Per lo scopo la Soprintendenza ha coinvolto il DiSPAC dell’Università di Salerno che, con la supervisione della Soprintendenza ABAP di SA e AV, diretta da Francesca Casule, curerà la direzione scientifica dello scavo, affidata alla prof.ssa Chiara Lambert, a partire dal 18 novembre c. a. Il finanziamento necessario alla realizzazione dell’opera è stato assunto dalla Ferrarelle spa.
Il Chiostro del Paradiso fu realizzato tra il 1266 ed il 1268 dall’arcivescovo Filippo Augustariccio:nel Liber Pontificalis Ecclesiae Amalphitanae si legge che «tempore suo factum fuit CoemeteriumEcclesiae Amalfitanae, quod vocatur Paradisus».Lo scavo archeologico eseguito tra il novembre 2019 ed il febbraio 2020 nell’ala nord ha messo in luce 24 tombe di grandi dimensioni (m 1,90 x 0,60 x 2,60 di profondità), che rispondono ad una attenta progettazione. I resti ossei di uomini, donne e bambini dimostrano che erano sepolture familiari, finalizzate a custodire insieme, su una durata anche plurisecolare, le spoglie di persone legate da vincoli di parentela, subordinando la memoria individuale a quella della casata.Le Giornate FAI di Primavera offrono l’occasione unica di “camminare sulla storia” di questo luogo la cui bellezza, espressa attraverso i suoi tesori d’arte, si completa con le più recenti acquisizioni archeologiche e storico-culturali sulla vita della nobiltà amalfitana.
Source: Positanonews
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