Turismo. L’estate senza stranieri in Campania: la Costiera Amalfitana, la Penisola Sorrentina e Capri in attesa di settembre.
Ora la sfida è a chi resiste di più, a chi riesce a far affrontare un inverno meno rigido al personale stagionale del suo albergo. Turismo di settembre al tempo del covid. Quello che era il mese prediletto dai viaggiatori internazionali per visitare le località campane, quello che era il mese prediletto dalla convegnistica, rischia di diventare una vera e propria via Crucis verso la chiusura invernale delle strutture. Pochi clienti esteri, il riaccendersi dei contagi in Italia e nei Paesi vicini, la riapertura delle scuole, tutti segnali poco incoraggianti per gli operatori di Capri, Ischia, Sorrento e della Costiera amalfitana abituati a lottare per il prolungamento della stagione fino al ponte di novembre e oltre.
Tra tutte le località turistiche della Campana quella che ha sicuramente sofferto di meno ad agosto è Ischia. I dati del movimento passeggeri sulle vie del mare indicano proprio su Ischia i cali minori. Certo, ci sono stati i pendolari del bagno che hanno fatto numero sui trasporti ma è anche vero che Ischia, probabilmente, esercita un richiamo più forte sul turismo italiano per l’offerta di accesso al mare più ampia e per il richiamo delle stazioni termali. Probabilmente proprio il flusso italiano ha fatto sentire di meno il rallentamento di quello tedesco. Le prospettive di settembre da questo punto di vista sono molto legate alla riapertura delle scuole e all’andamento dei contagi in Italia e in Germania.
A Capri e sulla Costiera amalfitana è pesata moltissimo l’assenza degli americani. I grandi alberghi hanno lavorato con soggiorni più brevi per lo più legati ai fine settimana. A Capri hanno inciso molto anche le limitazioni imposte al divertimento notturno, che ha sempre esercitato un forte richiamo. Non sono mancati i vacanzieri residenziali, quelli che hanno la seconda casa: i maggiori vantaggi dai residenti estivi sono arrivati sui ristoranti. Le azioni messe in campo sia dal comune di Capri che da quello di Anacapri hanno fatto sentire i vacanzieri protetti e questo potrebbe essere un buon viatico almeno per le prime due settimane di settembre. Un discorso a parte merita il turismo del lusso, quello legato agli alberghi superstellati e ai grandi yacht. Se il tempo si manterrà buono, infatti, proprio settembre, con meno gente in giro, potrebbe essere il mese della vacanza rilassante e sicura sull’isola azzurra.
L’assenza degli americani ha avuto un peso importante anche in penisola sorrentina. Gli alberghi e le strutture extralberghiere hanno lavorato bene nei fine settimana ma i fatturati sono lontanissimi da quelli registrati nello stesso periodo del 2019. Il mordi e fuggi ha riempito le strade di Sorrento portando un poco di respiro all’economia della ristorazione: per il resto l’assenza degli inglesi per le prime tre settimane di agosto si è avvertita in maniera assoluta. «Stiamo lavorando – spiega Gino Acampora, agente turistico Tui – con due voli a settimana da Londra a cui si sommano gli altri due della Jet2 Holiday. Parliamo di circa 600 arrivi a settimana che sono pochissima cosa rispetto ai 5000-6000 arrivi settimanali a cui eravamo abituati in questo periodo dell’anno. Le previsioni per le prime due settimane di settembre sono abbastanza in linea con quelle di fine agosto. Dopo la metà di settembre, per ora, i dati delle prenotazioni sono in calo è molto dipenderà anche dalla situazione meteorologica». E poi gli italiani. «A nostro avviso – osserva Acampora – è stato un errore programmare la riapertura delle scuole prima delle elezioni. Si poteva benissimo aspettare qualche altra settimana in modo da prolungare la possibilità di andare in vacanza. Purtroppo nel nostro Paese manca, come sempre, una visione di insieme dei problemi».
Fonte Il Mattino
Source: Positanonews
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