Il 2020 annata redditizia per i limoni della Costa d’Amalfi IGP. Anche i limoni della costa d’Amalfi IGP hanno conosciuto una vera e propria esplosione dei consumi durante il lockdown. “I consumatori hanno valorizzato i nostri limoni come elementi medicamentosi, dato i loro forti poteri disinfettanti: un comportamento che ha dato una bella spinta alle vendite, che già erano forti” testimonia Chiara Gambardella, direttore del consorzio di tutela Limone Costa d’Amalfi IGP, che ad oggi conta 300 soci, di cui 270 produttori e la rimanente parte composta da aziende confezionatrici e di trasformazione.
“La produzione è leggermente più scarsa rispetto allo scorso anno – commenta il direttore – perché verso il 20 di dicembre abbiamo fatto i conti con le piogge alluvionali e con il dissesto idrogeologico che ha distrutto diversi terrazzamenti: nonostante la maggior parte delle piante si sia salvata, un po’ di prodotto è andato perso”.
Nessun problema invece a livello qualitativo. “Anche quest’anno abbiamo frutti dolcissimi” dice Gambardella. E sottolinea: “Inviterei tutti a smettere di cercare il limone perfetto: come da disciplinare, i nostri prodotti non sono trattati e per questo motivo hanno qualche difetto estetico. Bisogna far capire ai consumatori che in questo caso l’imperfezione è sinonimo di qualità e i frutti che acquistiamo considerandoli più belli, sono spesso trattati con la cera”.
I prezzi sul mercato sono molto vari e dipendono dai quantitativi del prodotto. “Siamo partiti da quotazioni pari a 1-1,50 euro al chilogrammo per i primi frutti per arrivare ai 2,50 euro al chilo – dichiara il direttore – con un incremento del 20-30% rispetto ai prezzi dello scorso anno. Molto dipende dai periodi di raccolta: verso maggio e giugno il prodotto è in piena maturazione e i prezzi sono più bassi, segue una fase di decadenza in cui molti frutti cadono a terra e per quelli rimasti sulle piante il prezzo aumenta, considerata anche la maggiore manodopera richiesta per il lavoro di irrigazione. Fortunatamente quest’inverno ha piovuto molto e le sorgenti hanno potuto rigenerarsi, quindi non abbiamo problemi di approvvigionamento idrico. Speriamo che queste condizioni rimangano inalterate anche ad agosto, in modo da raccogliere sempre limoni sodi e dolci”.
Come in molti altri settori produttivi, anche quello del limone costa d’Amalfi Igp ha sofferto la carenza di manodopera durante l’epidemia. “A raccogliere i nostri limoni sono principalmente lavoratori stagionali stranieri e gente del luogo che vive nei paesi limitrofi: con il blocco alla circolazione, non avevamo manodopera disponibile e parte dei limoni è caduta a terra andando persa. Ora per fortuna siamo riusciti a recuperare il gap dei mesi di marzo e aprile”.
Il consorzio è quotidianamente impegnato per supportare i propri produttori nei processi di aggiornamento e controllo produttivo. “Il 40% dei nostri soci ha già iniziato la pratica dell’utilizzo di prodotti biologici: si tratta di prodotti rispettosi dell’ambiente ma molto costosi, speriamo che la qualità dei frutti possa ripagare sul mercato i costi di produzione”.
Source: Positanonews
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