Amalfi e Oltre.. uno spazio per Marcello Rumma

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Amalfi e Oltre.. uno spazio per Marcello Rumma

Uno spazio dedicato all’immenso patrimonio culturale della Regione, gli archivi, le biblioteche, il teatro e la musica, che dà forma ad un pensiero nato negli anni Sessanta. È il distretto digitale della cultura campana, una piattaforma digitale, strumento di valorizzazione territoriale. L’ha ufficializzato il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, a margine dell’evento di presentazione del progetto di ricerca su Marcello Rumma, «Amalfi e oltre», primo step dell’Archivio Digitale dell’arte in Campania. «È qualcosa di nuovo. ha detto De Luca – Le giovani generazioni potranno fruire contemporaneamente di tutto questo patrimonio. Abbiamo concluso gli Stati generali della cultura in Campania con tre parole d’ordine: valorizzare il passato, consolidare il presente con le iniziative culturali che sono in campo, reinventare il futuro, per creare qualcosa di nuovo». Ma creare una “comunità dell’arte” libera e democratica, attenta allo spirito del tempo e ai cambiamenti, era il “sogno”, già nella metà degli anni Sessanta, di Marcello Rumma che, da appassionato d’arte e collezionista, infuse di spirito pionieristico la cultura meridionale dell’epoca. E con questo progetto si rende così viva e attiva, fino a farne un investimento futuro, la memoria di quel laboratorio di pensiero che, fra gli anni Sessanta e Settanta, fu a Salerno il gruppo di giovani intellettuali raccolti intorno a Marcello Rumma. All’incontro a Palazzo Santa Lucia erano presenti, tra gli altri, la vedova Lia Rumma, i sindaci di Salerno, Vincenzo Napoli, e di Amalfi, Daniele Milano, la presidente della Fondazione Donnaregina, Laura Valente, il direttore artistico del Madre, Andrea Viliani, e il presidente Scabec, Antonio Bottiglieri. Un’iniziativa di digitalizzazione sull’arte contemporanea che parte appunto dalla figura di Marcello Rumma, l’intellettuale a cui è dedicato il progetto di ricerca voluto dalla Regione e realizzato dalla Scabec, la società campana per i beni culturali. «L’intellettuale salernitano – ha aggiunto De Luca – ha introdotto la riflessione sull’arte povera nel nostro paese e ha prodotto nei lontani anni Sessanta iniziative ad Amalfi che hanno lasciato una traccia nell’organizzazione culturale. Rumma ha introdotto la valorizzazione degli spazi urbani per le opere d’arte, l’interazione fra il fruitore dell’opera d’arte e l’artista. Suggestioni che rilanciamo nell’ambito del progetto di archivio digitale». Laura Valente ha spiegato che si tratta «della prima tappa della digitalizzazione del progetto Madre Scienza 2.0 che inaugura il capitolo per gli archivi del contemporaneo ». Marianna Vallone

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By | 2019-12-11T11:22:02+00:00 dicembre 11th, 2019|Senza categoria|0 Comments

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