Conca dei Marini, Costa d’ Amalfi. Non solo mazzette per aggiustare le sentenze. O posti di lavoro per i familiari degli indagati coinvolti nell’inchiesta (sia la prima parte che la seconda) sulla tributaria, ma anche regali e feste in strutture alberghiere della costiera amalfitana. Ci sono alcune intercettazioni che provano come uno dei giudici tributari abbia scelto un tavolo da un dépliant e abbia fornito a uno dei suoi collaboratori (uno dei dipendenti amministrativi) in dettaglio sia il colore che la dimensione e le caratteristiche più gradite. E la foto del tavolo viene anche spedita tramite whatsapp tra Naimoli e Spanò e dopo il primo telefona al commercialista Francesco Paolo Savo dicendogli di «rivolgersi a quel suo amico di Conca». Ma dalla struttura alberghiera (non si è compreso se il titolare ne fosse consapevole ma di sicuro il suo commercialista sì, tanto che a parere del gip avrebbe potuto agire autonomamente nell’interesse della società) il giudice tributario indagato nella specifica vicenda ha avuto altre utilità come la festa per il suo settantesimo compleanno e il successivo pernottamento dopo i festeggiamenti. La struttura l’aveva già visitata in un precedente evento conviviale (un pranzo al quale avevano partecipato anche altri giudici) organizzato da Savo. E fu proprio in quell’occasione aveva manifestato l’intenzione di festeggiare i 70 anni, andando a provare il pranzo da proporre agli invitati al compleanno. Ed è stato lo stesso giudice Spanò a riferire, in un interrogatorio reso agli inquirenti, di non aver pagato nulla redigendo la sentenza favorevole che riguardava l’omesso pagamento.
Il Mattino
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Source: Positanonews
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