Riportiamo il post pubblicato dall’Ufficio Catechistico Diocesano Amalfi – Cava de’ Tirreni sulla sua pagina Facebook: «Come un buonissimo “casatiello” napoletano. Carissimi/e catechisti/e, fratelli e sorelle, ne sono perfettamente cosciente: oggi mi gioco tutto! O sarò rifiutato come miscredente oppure ho la possibilità di incidere almeno un poco nella vostra testimonianza cristiana nel mondo, quando tutto quello che genuinamente esso ci dona, voi giustamente tentate di metterlo in parallelo con il Santo Vangelo; se non ricordo male ce lo suggerisce niente di meno che il Concilio Vaticano II, nella costituzione pastorale Gaudium et Spes. Perciò mi spiego: la nostra amata cucina (qualche volta vi abbiamo insegnato a lodare Dio anche con i sensi, se non sbaglio!) in questi santi giorni pone davanti ai nostri occhi e ai nostri palati un pane, ricchissimo di ogni ben di Dio, chiamato “casatielllo”: uova, sugna di vario genere, pepe, salame, formaggi, e chi più ne ha più ne metta; pane cotto per la gioia di chi è chiamato a rispettare esigenze di diete!
Carissimi e carissime, anche se le mie origini familiari mi portano con la mente e con il cuore ai dolci ricordi di pane, farine, lievito, madia e forno a legna, in questo nobile contesto non intendo spiegarvi il valore nutritivo di questi cibi “succulenti”, ma desidero solo annunciarvi la bella Vittoria, quella dell’eroe Cristo Gesù sul peccato e sulla morte: Egli ha trionfato con l’abbondanza della Sua infinita Misericordia, nonostante il fluire, pure abbondante, del male. E’ la festa della Divina Misericorda, seconda domenica dopo Pasqua!
Oso allora scrivervi: sapete come è la Misericordia di Dio? Come il casatiello napoletano: dire che abbondante o sovrabbondante è dire poco; provare per credere, fratelli e sorelle! Ma io sono proprio audace nell’uso di questa immagine e vado oltre, perché alla luce dell’abbondanza vorrei smascherare la stoltezza nella quale siamo gravemente caduti noi, cristiani e cristiane, oggi; infatti ora io vedo una mamma amorevole ed amorosa che impiega tempo, fantasia e sforzi non di poco conto per preparare, donarci e farci mangiare uno squisitissimo casatiello napoletano; fa così la mamma, perché ci ha visti magri, senza forze, esausti, inermi, deboli, abbattuti, infiacchiti e “malaticci”; ci dice dolcemente: “mangia, figlio mio e figlia mia! Mangiate tutti e tutte, senza denaro e senza spesa. Tutto è gratuito!” “No, rispondiamo noi, Mamma, hai visto male, ti stai sbagliando, stiamo tanto bene; quindi è inutile che ti sforzi, oltre ogni immaginazione a prepararci il casatiello napoletano, non esagerare, noi, figli e figlie, in realtà non ne abbiamo bisogno!” Che stoltezza, che illusione, che falsa conoscenza di sé stessi e della verità!
Non sto vaneggiando, fratelli e sorelle, e non ho bevuto neanche; sta solo parlando in me il cuore sofferente del pastore per il comportamento di noi figli e figlie di Dio e della Chiesa, nostra Madre, davanti al sacrificio d’amore di Gesù, dal cui costato di Sposo continuano a scaturire fiumi abbondanti di Grazia e di Misericordia: noi, ostinati, diciamo: “il peccato non ci ha indeboliti ed infiacchiti; non è vero che ci sta togliendo ogni desiderio santo ed ogni sguardo ed aspirazione verso le vette; ed è anche una bugia quella di chi ritiene che il peccato in realtà parli ed agisca, minando alle radici la vita della comunità e corrodendo dal profondo, come un tarlo, la relazione con Dio nel cuore e nella coscienza, fino a stravolgere la mente;” ma nonostante gli accorati appelli materni continuiamo a non mangiare, anzi mangiamo sempre meno e dimagriamo sempre più: siamo ormai ai limiti di anoressie e di bulimie dello spirito.
Visionario inefficace ed inguaribile esagerato, sei don Luigi! Va bene, accetto: ma lasciatemi la bellissima libertà di donare all’amato popolo di Dio queste stimolanti provocazioni, alle quali aggiungo ancor questa: quando siamo deboli, perché non mangiamo, anche la mente comincia a vaneggiare; ed è solo il nostro vaneggiamento diabolico che ci ha resi capaci di pensare che la vittoria dell’Eroe per eccellenza, sia una vittoria inutile, su ciò che, secondo noi, non esiste e non influisce per nulla, cioè il peccato! Puro vaneggiamento ed offesa vera a Gesù Cristo, Campione dei campioni! Don Luigi, servo cantore della Vittoria».
Source: Positanonews
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