E’ del tutto evidente che in Costa d’Amalfi alcune patologie le possiamo considerare oramai endemiche. Non parlo di patologie in senso clinico, ma di mali sociali e culturali endemici della nostra terra: dopo un anno di Covid e di malessere nulla è cambiato. L’approccio dei Comuni anche a questo problema è rimasto individualistico e campanilistico.
Da almeno cento anni la mobilità interna della Costa d’Amalfi è intensa e quotidiana; esigenze commerciali, di studio, di servizi, di parentele, di infrastrutture, amministrativi, etc. impongono ai “costieraschi” lo spostamento quotidiano fra comuni.
Il Covid utilizza un unico mezzo di locomozione e di diffusione: il corpo umano.
Queste due affermazioni sono veri e propri assiomi che non richiedono alcuna dimostrazione e men che meno discussione; di conseguenza è del tutto evidente che le regole del territorio dovrebbero essere le stesse per tutti e dappertutto, come è anche sufficientemente evidente che regole e limiti parcellizzati e diversi, potrebbero essere addirittura negativi e peggiorativi.
Mi pongo e pongo una domanda a tutti i Sindaci della Costa d’Amalfi: perché non è così ? Quali sono i motivi che giustificano l’attuale situazione da “separati in casa?
Cerco di essere comprensivo verso tutti e lungi da me l’idea di agitare un indice da giustiziere, ma siamo veramente oltre i limiti del lecito.
Va detto però che anche come semplici cittadini non ci stiamo facendo una bella figura, circostanza questa che ha un enorme valore anche economico; se qualcuno non lo ha capito ancora, STIAMO PERDENDO SOLDI PER NOI E SOPRATTUTTO PER I NOSTRI FIGLI
Source: Positanonews
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