Il Comune di Amalfi è pronto a portare a termine l’acquisizione sanante dell’area di proprietà dell’Enel, nella frazione di Pogerola, dove sarebbe dovuto nascere un complesso d’edilizia residenziale popolare. Il progetto, approvato nel lontano 1978, è stato dopo pochi mesi abbandonato per alcuni problemi legati ai sottoservizi necessari alle abitazioni.
Nel 1983 al posto delle case popolari il terreno è stato trasformato in parcheggio per la sosta degli autobus, mentre la restante parte è servita per allargare la carreggiata stradale. Il tutto, però, senza mai ultimare le operazioni di esproprio: in buona sostanza l’area è stata utilizzata per oltre 40 anni dal comune di Amalfi pur essendo di proprietà del colosso dell’energia. L’attuale sindaco, Daniele Milano, è pronto, però, a portare a termine l’acquisizione sanante dell’area. Un’operazione, della quale non si conoscono dettagliatamente i costi, ma che potrebbe finalmente legittimare l’uso dell’area finora improprio. «L’operazione è già instradata – sottolinea Milano – Abbiamo deliberato in consiglio comunale l’acquisizione sanante».
Proprio al termine dello scorso anno, nell’ultimo consiglio comunale del 2020, come terzo punto all’ordine del giorno si è discusso, infatti, dell’acquisizione sanante dei beni immobili occupati per la realizzazione di opere infrastrutturali in località Pogerola, con la maggioranza dei consiglieri che ha votato a favore. Da questa complessa vicenda è venuta fuori un’articolata battaglia legale che ha visto il Comune di Amalfi e l’Istituto autonomo per le Case Popolari della Provincia di Salerno condannati a pagare l’indennità di occupazione, il risarcimento dei danni subiti per tutto il periodo di occupazione illegittima e il deprezzamento del bene, oltre agli interessi.
L’Iacp di Salerno ha presentato ricorso in appello al Consiglio di Stato poiché, secondo la tesi difensiva, il ruolo di vigilanza dell’Istituto era limitato agli atti della procedura espropriativa. Ricorso respinto perché l’Istituto autonomo per le Case Popolari della Provincia di Salerno non avrebbe vigilato sul corretto andamento della procedura espropriativa e sull’esecuzione delle opere originariamente progettate. Ora si attende di capire quando verrà effettuata l’acquisizione sanante, che ricordiamo può essere portata a termine solo per motivi di pubblico interesse, e quali saranno i costi che dovrà affrontare il Comune capofila della Costiera Amalfitana.
Fonte: La Città di Salerno
Source: Positanonews
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