Costiera amalfitana. Dopo circa un anno i lavori di restauro alla facciata del Duomo di Amalfi sono quasi giunti al termine. Ma la facciata del Duomo di Amalfi non è sempre stata come la vediamo. La Pagina Facebook Collettivo Felice Amalfi attraverso immagini storiche e una descrizione dettagliata ci racconta i mutamenti nel tempo.
Il 24 Dicembre 1861 un tratto del coronamento dell’antica facciata della Cattedrale di Amalfi, in pessimo stato di conservazione, crollò sotto l’azione di un fortissimo vento sfondando due volte dell’atrio sottostante: si decise, pertanto, anche grazie al parere favorevole (ma molto discusso) della Giunta delle Belle Arti, di demolirla completamente e ricostruirla secondo lo stile proposto dall’architetto Lorenzo Casalbore, il quale rimosse tutte le stratificazioni storiche (in particolare quelle del ‘700 realizzate dal napoletano Arcangelo Guglielmelli) al fine di riprodurre lo stile originario della chiesa. La facciata attuale, invece, in stile neomoresco e con influenze neogotiche, fu ricostruita, dopo il presunto crollo di quella precedente, nel XIX secolo dal milanese Errico Alvino ed è stata oggetto di un nuovo ed imponente restauro a seguito del distaccamento di notevoli porzioni del cornicione e dei mosaici a causa, presumibilmente, della continua esposizione ai fenomeni atmosferici ed alla salsedine.
Al Ministero dei beni culturali e del turismo, nella persona dell’Onorevole Franceschini, che ha reso possibile il restauro, all’interessamento dell’Onorevole Tino Iannuzzi, alla Soprintendenza archeologica delle arti e paesaggio di Salerno e Avellino, sotto la cui supervisione è stato realizzato il restauro, all’Arcidiocesi di Amalfi – Cava de’ Tirreni, custode del monumento simbolo di Amalfi e dell’intera Costiera, a La Ferrarelle s.p.a., che ha finanziato i lavori di restauro e, ultimo ma non per importanza, ai numerosi cittadini amalfitani che, in più di un’occasione, hanno segnalato la precaria situazione della facciata della Cattedrale, il più sentito grazie da parte di ognuno di noi.
Source: Positanonews
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