Amalfi. Sulla frana verificatasi la scorsa settimana riportiamo l’interessante intervento del Dott. Giuseppe Gagliano, Presidente del Mandamento Metropolitano di Salerno presso Confcommercio Campania, pubblicata sul nuovo numero di “Ospitalità e bellezza”, disponibile al link http://www.federalberghisalerno.it/it/post/OEB06-2021.htm
«La bellezza dai piedi di argilla. Piove sul bagnato. Le sventure non vengono mai da sole, va detto chiaramente: l’evento franoso accaduto la scorsa settimana ad Amalfi ha diviso in due la Costiera. E’ il caso di dire che un altro masso è andato ad aggravare una situazione notoriamente pesante e complessa. Non giriamoci attorno, i mesi che seguiranno saranno davvero impervi per le imprese del territorio, già messe a dura prova dalle conseguenze della pandemia. Le prospettive per la prossima stagione turistica sono davvero poco incoraggianti, cosi come la speranza che il piano vaccinale si riveli efficace in tempi brevi. Non più tardi di un paio di settimane fa avevamo inviato alla Regione una disamina delle criticità del comparto turistico, da cui il dissesto delle strade è emerso come elemento comune a molti territori. Siamo consapevoli che ci vorrà del tempo per riavere una situazione di normalità, ma il tempo, poco o tanto che sia, non va sprecato. È ancora fresco il ricordo degli scorsi anni quando la caduta di pochi massi sulla Strada Statale Amalfitana ha determinato in più occasioni disagi alla viabilità, installazioni di semafori e, in qualche caso, anche la chiusura della circolazione, per lunghi mesi. Certo la frana di questi giorni è una cosa assai grave e la situazione è molto difficile da governare, ce ne rendiamo conto, ma bisogna far fronte all’emergenza con rapidità, per consentire la ripresa degli spostamenti dei lavoratori e dei turisti. In Regione si parla di 90 giorni di lavori ininterrotti per completare un intervento definitivo e non provvisorio. Ma superando per un momento questo evento tragico e purtroppo non così inatteso, c’è un interrogativo inevitabile con cui confrontarsi: possiamo, in un territorio capace di produrre ricchezza come il nostro, pensare di andare avanti gestendo le emergenze e con interventi a spot? In un intervento su Corsera lo scrittore Antonio Scurati tra le tante colte, suggestive ed elaborate elucubrazioni afferma che “calamità non vuol dire fatalità”. Certamente no! Allora, non appena la normalità che invochiamo sarà stata ripristinata, sarà necessario programmare un intervento strutturale di messa in sicurezza di tutta la Costiera Amalfitana, il cui costone è sottoposto a gravi rischi. Gran parte del successo della Costiera Amalfitana è dovuta proprio alla sua particolarissima ed affascinante conformazione. Solo affrontando il problema in maniera organica si potrà preservare il territorio che è tra le principali fonti del nostro vantaggio competitivo e che ci differenzia dalle altre destinazioni turistiche. Avendone la giusta cura possiamo rendere il territorio delizia e non croce, evitando di sciupare una risorsa così preziosa che, una volta scomparsa, non può essere replicata artificialmente. La normalità del futuro prossimo deve essere riscritta, a favore di un contesto socio economico più sostenibile. Oggi l’imperativo è FARE. Ma siamo arrivati alle soglie di un tempo in cui è necessario mettersi in ascolto, pronti a cogliere i segnali di un mondo fragile e che dobbiamo imparare a rispettare di più. Altrimenti in gioco ci sarà il futuro, magari non il nostro ma quello dei nostri figli e delle generazioni a venire».
Source: Positanonews
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