Mappa dei Sentieri dei Monti Lattari. Pisacane “Ma quale Parco è stata col CAI Amalfi Qualità”- Fra mappe ( che già c’erano ) e sentieri che non si puliscono

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Mappa dei Sentieri dei Monti Lattari. Pisacane “Ma quale Parco è stata col CAI Amalfi Qualità”- Fra mappe ( che già c’erano ) e sentieri che non si puliscono

Mappa dei Sentieri dei Monti Lattari.  Questa è la nota di Gennaro Pisacane , avvocato, ex presidente degli albergatori, consigliere comunale, e sotto una nostra nota
MAPPA DEI SENTIERI DEI MONTI LATTARI:
IL PARCO NON HA ALCUN MERITO.
Apprendo oggi con stupore che i sentieri CAI dei Monti Lattari sarebbero stati riprogettati, digitalizzati e mappati dall’Ente Parco dei Monti Lattari.
Mio malgrado mi vedo costretto a smentire ufficialmente la notizia.
A fare tutto questo sono state unicamente le sezioni CAI di Cava e Castellammare di Stabia (quelle cioè competenti per territorio), che, lasciate sole da tutti gli Enti Pubblici e cooperate solo da altre organizzazioni di camminatori, hanno trovato nel Consorzio Amalfi di Qualità l’unico sponsor di questa operazione molto impegnativa, costata 4 anni di lavoro e tanti soldi.
Non e’ giusto che un Ente Pubblico provi ad attribuirsi così smaccatamente meriti che non ha.
Sarebbe invece giusto rendere giustizia e merito a chi ha creduto veramente in un progetto che alcuni anni fa sembrava un’impresa impossibile da realizzare.
Auspichiamo che chi ha reso dichiarazioni non rispondenti al vero voglia smentirle pubblicamente e che da oggi gli Enti Pubblici vogliano realmente fare la loro parte, occupandosi principalmente della cura, segnaletica e manutenzione dei sentieri, notevolmente carenti in molti tratti dei Monti Lattari

In un successivo post Pisacane aggiunge

“..la mappatura digitale dei sentieri dei Monti Lattari …. non è stata fatta dall’Ente Parco ma ….. è stata realizzata dal CAI, voluta fortemente dalle sezioni di Castellammare di Stabia, Cava dei Tirreni e Napoli, con il Consorzio Amalfi di Qualità».
Con queste parole (contenute in un lungo comunicato dedicato a ben altri argomenti) il Parco smentisce se stesso e ristabilisce la verità su chi sia stato il vero artefice della riprogettazione, digitalizzazione e mappatura dei Sentieri della rete sentieristica dei Monti Lattari.
Fine della polemica, quindi.
Restano tuttavia il maldestro tentativo di attribuirsi meriti non propri e, soprattutto, il grosso problema della cura, manutenzione e segnaletica dei sentieri.
Problema al quale gli enti territoriali dovrebbero dedicarsi intensamente, piuttosto che perdere tempo in inutili comunicati stampa aventi l’unico obiettivo di buttare fumo negli occhi.
Ed allora, se hanno realmente la volontà di fare la loro parte, lo dimostrino con i fatti.
In particolare:
1) assumano il compito (che già hanno per legge) di manutenere, curare e segnalare i sentieri dei Monti Lattari;
2) destinino a questo obiettivo ricorse congrue;
3) istituiscano un coordinamento permanente tra tutte le organizzazioni di camminatori presenti sul territorio (riconosciute e non);
4) pianifichino insieme a loro gli interventi da realizzare;
5) condannino fermamente ogni forma di speculazione economica sulle risorse naturalistiche, come quella messa in atto sulla Riserva Naturale di Valle delle Ferriere da parte del Comune di Scala.

Nota del direttore di Positanonews Michele Cinque

Siamo in un corto circuito di mappe e sentieri che si sovrappongono fra di loro, app, cartine e chi più ne ha più ne metta. Da oltre 30 anni mi occupo come giornalista, ma anche come appassionato di escursionismo a livello individuale, perchè ritengo che si debba conoscere per parlare del territorio, dei Monti Lattari. Il Sentiero degli Dei lo ho fatto nei bei tempi che c’erano pochi appassionati, da Positano sono arrivato al Faito , poi da Amalfi a Scala Vallone delle Ferriere, poi Santa Maria dei Monti, Ravello fino ad Atrani, insomma qualcosina la ho fatta e ho lavorato con chi si occupava di escursionismo, come Peter Hoogstaden, che è stato il primo a introdurre il turismo rurale ad Agerola e nel Cilento in pratica. Fatto salvo il CAI, che ha sempre fatto un lavoro encomiabile sulla sentieristica, non completo, se si pensa, faccio un esempio, a tutta l’area a ovest di Positano, fra Tordigliano e antichi sentieri che arrivavano ad Arola, ma di cartine e mappe ne sono state fatte a bizzeffe, lo stesso Parco dei Monti Lattari, gestione Savarese se non ricordo male, fece bandi con mappe e cartine, poi si sono inventati il sentiero Giustino Fortunato, con una sovrapposizione di segnaletica, poi le app. Per chi non arriva a capire a che serve tutta questa sovrapposizione, diciamo che è business, anche dalle cartine si guadagna , direttamente e indirettamente, per tanti motivi, addirittura una cartina dettagliata su Positano la ha edita anche Positanonews con Nino Buonocore, cartografo e informatico, che la ha realizzata. Intanto i sentieri proclamati e amati da tutto e tutti spesso non maltenuti, basta andare a Santa Maria del Castello, cuore dei Monti Lattari, che si affaccia sulla Costa d’ Amalfi, per vedere come viene tenuta anche la palestra all’aperto, sempre del Parco, o altri sentieri abbandonati. Comunque amici cari, dopo il mare ora l’affare sono i sentieri e quindi con gli interessi si pensa più al guadagno che al rispetto della natura e alla pulizia.

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Source: Positanonews

By | 2019-07-27T11:07:41+00:00 luglio 27th, 2019|Senza categoria|0 Comments

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