Amanti ad Amalfi quella incredibile storia “scottante” nel 2009

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Amanti ad Amalfi quella incredibile storia “scottante” nel 2009

Amanti ad Amalfi quella incredibile storia “scottante” nel 2009 . Una storia davvero intrigante quella scritta questa mattina , in punta di penna, da Luciana Mauro su Il Mattino di Salerno che vede come scenario la Costiera amalfitana
«Assaggiami, amore». È il titolo di una scherzosa commedia che potrebbe riassumere quanto realmente avvenuto, 21 anni fa, nell’alcova segreta di due amanti, troppo «focosi». Tanto da scegliere, per il loro amplesso travolgente, la cucina dell’abitazione. Tutto rientrerebbe nell’abituale copione, se non fosse, la stuzzicante vicenda, impropriamente condita dalla distrazione dei due innamorati. Tanto presi dal desiderio da dimenticare che, poco prima, hanno messo un pentolone sul fuoco per preparare, prima di cadere entrambi nelle braccia di Eros, una piccante spaghettata. Ma si sa, il piacere dei sensi è più forte di tutto e i due non si avvedono che, nel vortice della passione, i loro corpi vanno ad urtare proprio il fornello dove il pentolone sta ardendo. Così l’acqua bollente cade rovinosamente, provocando a entrambi terribili ustioni di primo grado. Dall’amore alla tragedia sfiorata. La disavventura dei due innamorati finisce sulle cronache di tutti i giornali, a metà strada tra il rosa e il nero. Lo scenario è quello, incantevole, della costiera amalfitana. Qui la coppia clandestina si incontra, furtivamente, all’insaputa dei rispettivi coniugi. Per le ore di piacere rubate al destino hanno scelto una casetta arredata, a picco sul mare. Trenta metri quadri che custodiscono, da tre anni, la relazione nata in un bar di Salerno, gestito da Bruno, coniugato e con tre figli piccoli. Antonia lavora invece come maestra in un asilo nido di Torrione, vicino al locale dell’affascinante barman che diventerà, dopo il primo sguardo, il suo amante segreto.
L’INCONTRO
I due non sono uniti solo da una forte attrazione fisica. A rafforzare l’intesa è anche un hobby che hanno in comune: amano cucinare. Tanto che, ad ogni incontro, si alternano nel «condire» le ore di passione con un piatto speciale. Quel giorno, è la mattina del tre luglio del 1998, tocca a Bruno. La ricetta è tra le più semplici, ma richiede particolare cura. Spaghetti aglio, olio e peperoncino, ma con una variante inventata dallo chef: l’aggiunta al soffritto di pochi pomodori datterini. Una goduria che i due, purtroppo, perderanno per una tragica fatalità.
IL DRAMMA
Tutto studiato: dopo l’amplesso si siederanno al tavolo preparato sul terrazzino per completare il piacere dell’incontro con il gustoso piatto di spaghetti. Bruno però commette un errore. Spinto dalla fame, che evidentemente non è solo di sesso, mette il pentolone dell’acqua sul fuoco con troppo anticipo. Tanto che, complice la caldissima temperatura, in pochi minuti inizia a bollire. Un calore sprigionato anche dall’ardore dei due amanti, che iniziano, nel vano cucina, a scambiarsi effusioni sempre più ardenti. Fino ad urtare il fornello, e far rovesciare il pentolone con l’acqua bollente, che li travolge in pieno. I sussurri d’amore si trasformano in urla. Bruno, per primo, presta soccorso alla donna che, a terra, si dispera terribilmente ustionata. Anche lui è ferito, ma riesce a prendere il cellulare e chiama un’ambulanza.
I SOCCORSI
La stradina nascosta, in pochi minuti, è scossa dal suono delle sirene. La coppia viene trasportata d’urgenza al più vicino ospedale, poi trasferita al centro grandi ustioni di Napoli. L’acqua bollente ha lacerato a entrambi la pelle, Antonia soffrirà di più. Bruno se la caverà con un mese di degenza, ma la tragedia più grande sarà quella di vedere i rispettivi coniugi piombare in ospedale contemporaneamente. Inevitabile, a questo punto, scoprire la tresca tenuta ben nascosta. Gli amanti riescono a salvare la pelle, ma non i loro matrimoni, distrutti dall’insospettabile verità. Un’incredibile storia d’amore finita male, che ha dei lati ironici e grotteschi, pur se con doloroso epilogo. Il fatto fa il giro della costiera, e in tanti non esitano a tentare la fortuna giocando tre numeri che rappresentano, l’amore, il fuoco e (inevitabile) le corna. L’episodio, raccontato da un pescatore della costiera amalfitana, si ripeterà, meno drammatico, pochi anni fa, nel 2017, in casa di un’altra coppia della provincia di Salerno. Un chiaro segnale della propensione a unire il cibo all’amore. Scelta seducente, che potrebbe anche arricchire il menage a due. Se non fosse per la frequente distrazione che, proprio in cucina, non bisogna avere. Perché le fiamme dell’amore, si sa, sono il sale del rapporto di coppia. Quelle dei fornelli, invece, possono trasformarsi in tragedia e rovinare il più splendido idillio.

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Source: Positanonews

By | 2019-03-04T11:53:28+00:00 marzo 4th, 2019|Senza categoria|0 Comments

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