C’è un mantra che chi frequenta il mondo dell’informazione conosce bene: se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente non lo è. Con riferimento alle notizie, mette in guardia da tutti quei fatti che ogni giorno raggiungono newsroom e giornalisti e che però non possono (e non devono) essere considerati notizie.
Se c’è una minaccia alla credibilità dell’informazione digitale, infatti, si tratta delle bufale. Il mito della velocità e dell’aggiornamento continuo, la necessità di competere con i social e gli altri ambienti digitali dove le notizie corrono istantaneamente spesso inducono chi si occupa d’informazione a cadere nella trappola di notizie non verificate, false o confezionate ad hoc in una logica “acchiappa like”.
Questa è stata una delle lezioni che abbiamo appreso da Virginia Dara e nei convegni che annualmente facciamo per “formazione”, formazione che dovrebbe far parte del bagaglio culturale di tutti . Positanonews ha tracciato una strada, quella del giornalismo online , prima testata digitale nativa locale, per locale si intende con dimensione infra regionale e provinciale, della Campania, facciamo parte della principale associazione di categoria, l’ ANSO, e ci rendiamo conto che non è facile fare informazione precisa e corretta .
Sulla vicenda della rissa o zuffa che sia della Preside del Liceo Classico si sta dicendo tanto , di tutto e di più, gli studenti hanno comunicato anche a Positanonews qualcosa, ma nessuna testimonianza diretta. Ci siamo fatti battere sul tempo? Ci sono state più condivisioni e visite? La velocità è tutto ?
Ovviamente non possiamo rimanere stritolati dai social network e spesso siamo costretti a questa corsa per mantenere una meritata leadership sul territorio, se non altro perchè frutto di quasi 14 anni quotidiani di lavoro. Abbiamo cominciato quando tutti ci vedevano come marziani o pazzi. Abbiamo continuato, credendoci, in questa follia, prima dei social network, e ora stiamo continuando imperterriti a navigare anche nelle tempeste dei vari facebook, twitter, instagram..
Sono ancora qui, diceva una canzone…
Grazie ai “social” le Fake news sono appetibili e si diffondono a macchia d’olio, allora appena esce qualcosa di ghiotto per i lettori, ne approfittano, scacciano le buone notizie e la verità che a volte è più banale e poco virale..
E’ ovvio che si cerca di superare l’antesignano sul territorio del giornalismo online in tutti i modi, e oggi è apparentemente più facile con i social network, comprandosi addirittura i like, sparando le notizie .
Fa parte del gioco, va bene. Ma esiste il fair play, la testata che ha cominciato e dalla quale altri hanno preso il modello, invece di essere riconosciuta e ringraziata qualcuno vorrebbe annientarla e screditarla , bloccarne anche il lavoro onesto , in ogni occasione.
Ma torniamo alla notizia. Vera o falsa che sia , ci voleva il confronto subito. L’incidente in strada ci sta pure l’errore, arriva la notizia di uno scontro fra auto, mentre poi è fra moto e auto, la notizia viene immediatamente aggiornata. E’ cronaca in tempo reale, succede anche con i terremoti sulle testate nazionali.
Vogliamo dire ad alcuni ragazzi intanto che siamo da sempre per i giovani , che non si tratta di essere pro o contro la preside, questo è anche un altro modo di rappresentare falsamente le cose, che non è nostra abitudine nascondere le notizie , anzi, ma cerchiamo di ma stabilire la veridicità di una notizia.
Si dice, sembra, qualcuno ( chi ?) ha visto? Cosa?
Si spara, si hanno condivisioni, like e visite. Va bene.
Ma è ontologicamente un fatto-notizia?
Rientra nei canoni della cronaca?
E’ così che fa giornalismo?
Questo è il giornalismo che vogliamo premiare con visite e condivisioni?
Si premiano le Fast e Fake News oggi?
Cerchiamo le Slow news come obiettivo..
Noi cerchiamo, faticosamente e con tanti errori, per i quali chiediamo scusa ai diretti interessati e ai lettori, e non continuiamo imperterriti sulla nostra strada, di migliorare e fornire un servizio.
Il servizio è fornire quanto più possibile fatti e specificare se questi sono fatti o ipotesi e supposizioni.
Questi sono i fatti
Queste sono le parole della Hutter sul suo profilo facebook
Vorrei tranquillizzare tutti , non c’ è stata nessuna zuffa con nessuna rappresentante sindacale, tanto è vero che procederemo a denuncia congiunta di calunnia. Ne’ io ne’ alcuna rsu è stata intervistata per conoscere cosa fosse successo e L’ articolo è stato scritto in base a sentito dire. Ciò che è successo ieri , invece è che la sottoscritta ha avuto un malore ed è stata allertata L’ ambulanza . Nello specifico è stato un malore da stress così come si evince dal referto medico dovuto al carico di lavoro e anche al fatto di lavorare in un clima del genere dove vi si trova sul giornale senza saperne il motivo, nessun livido , niente sangue (forse chi ha scritto le fandonie lo avrebbe voluto) Io e la rsu procederemo insieme per ripristinare la verità. Sono davvero disgustata.
A questo punto se vi saranno sviluppi ve lo faremo sapere quali che siano ma con fatti, documenti e riscontri circostanziati.
L’articolo Amalfi dietro la vicenda della fake news della zuffa della preside, la caduta delle regole del giornalismo e del “Fact-checking” proviene da Positanonews.
Source: Positanonews
Leave A Comment